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LE SPECULAZIONI BANCARIE SUI PASSIVI

Con la crisi si è sempre più spesso costretti a erodere il capitale investito o il risparmio. Se poi si è anche costretti a farlo perchè la banca non concede un prestito oppure per una urgenza momentanea, (è sempre bene icordare che la perdita del lavoro o un contratto sottopagato che si rivela sempre più spesso un’entrata insufficiente, sono una spada di Damocle che pende sulla testa non solo dei giovani) allora è facile che il conto corrente vada in rosso.

Le banche se ne sono accorte e visto che, come più volte sottolineato, sono un’azienda che deve fare profitto, hanno ben pensato di far ritornare in auge le commissioni di massimo scoperto. Ma con un altro nome, vizio che evidentemente va molto di moda soprattutto nel governo il quale, con il Patto di stabilità è riuscito a far passare una serie di provvedimenti che in passato sarebbero stati chiamati Manovra finanziaria. E come lo Stato, anche le Banche hanno pensato preferito tassare di tassare ciò che è più comune e inevitabile: nel secondo caso, si è deciso di puntare sulle case di proprietà, nel primo, invece, sui passivi dei conti correnti, eventi sempre più frequenti in un panorama di crisi continua.

In passato, in caso di passivo, si aveva la commissione i massimo scoperto, cosa che dopo il 2008 è stata regolamentata più volte, fino ad arrivare alla pubblicazione del decreto attuativo del Cicr il 30 giugno del 2012.

Questi provvedimenti sono già in vigore dal 1 luglio del 2012 per i nuovi contratti e dal 1 ottobre per quelli già esistenti al 1 luglio. Stando a quanto stabilito, le banche hanno la possibilità di scaricare la spesa extra direttamente sul tasso debitore che nel tempo è andato aumentando arrivando a una media di oltre il 15,25% sui passivi oltre i 1500 euro. ma che arriva a 15,9% su quelli di importo inferiore. Il perchè di questa discrepanza?
Semplice, i secondi sono più numerosi e stando aigli ultimi dati sui tassi effettivi globali medi, continueranno ad aumentare.

In realtà si tratta di statistiche medie anche perchè molti istituti, avendo carta bianca sull’applicazione, tendono a preferire la tariffa più alta possibile tra quelle fissate dalle norme antiusura (ma alla luce degli ultimi fatti sarebbe più giusto specificare “usura di quelle considerate illegali”).

Il tutto tasse escluse, perchè quelle, soggette a potenziali cambiamenti, verrebbero a intaccare il guadagno dell’istituto nel caso di aumento. E non è il solo scherzo che le banche possono fare agli ignari clienti. Un altro pericolo sono le Civ, le Commissioni per le istruttorie veloci usate per coprire la creazione di un’istruttoria interna, lo svolgimento della pratica che nasce dallo sconfinamento nel passivo, e che la banca fa in automatico
evitando perciò al cliente di venirne a conoscenza in anticipo e poter provvedere autonomamente.

Un potere assoluto sempre più forte in mano alle banche soprattutto in un momento in cui il ricorso alla movimentazione del connto del connto corrente diventa più frequente e si registra anche l’impossibilità da parte del cliente stesso di avere un riscontro (e magari anche un tempestivo avviso) circa le condizioni degli oneri sui passivi presenti eventualmente sul suo conto corrente