In pochi sanno che dopo l’Unità d’Italia, la prima cosa da fare non erano tanto gli italiani, ma le istituzioni bancarie che avrebbero dovuto organizzare i capitali necessari per la creazione del futuro stato. E il primo passo fu superare la diatriba nata tra il papato (ricca potenza che aveva appena perso Roma) e l’aristocrazia che puntava a sostituirsi sul mercato del credito. Ma è con la nascita del Banco di Roma, di chiara impronta aristocratica, che nasce la prima roccia di Unicredit.
Uno scontro che portò, paradossalmente a una unione proprio da questi due fronti per eliminare il primo concorrente, quella triade di istituti francesi Crédit Lyonnais, Crédit Mobilier e Union Générale che potevano rappresentare una minaccia, ma che alla fine portò alla vita l’antenato di quell’istituto oggi conosciuto come Unicredit. o per meglio dire del suo nucleo primigenio, visto che la storia vedrà numerose altre partecipazioni. Era il 9 marzo 1880 e il Banco di Roma rappresentava il primo anello di una catena che avrebbe permesso al clero di vedere un istituto a Roma che amministrasse i propri beni e che avesse come punto principale una forte radicata presenza sul territorio, questo in un periodo storico particolarmente delicato.
Territorio che rappresentò la forza e al contempo la debolezza perchè se da una parte permise all’inizio di sfruttare una ricchezza, quella ecclesiastica, forte (già da allora), col passare del tempo rappresentò anche e soprattutto una limitazione non indifferente. Da qui la necessità delle fusioni con altre realtà simili ma che ne permettessero l’espansione. Ma si tratta di anni recenti e di storia contemporanea.